08 dicembre 2005

Orologi, formaggi... e bei fumetti

Paquet, editore svizzero misconosciuto. Almeno qui in Italia. Eppure, ogni volta che vado a curiosare sul suo sito, vengo colto da un irrefrenabile prurito di acquistarne in blocco tutto il catalogo, fortunatamente chetato solo dal tempestivo e forzato ritorno alla lucidità e alla consapevolezza di non possedere manco una lira (figurarsi un euro). Un catalogo davvero interessante, per varietà e qualità delle opere presenti, quasi tutte di un livello grafico stupefacente; catalogo praticamente del tutto inedito, qui da noi, se si esclude la recentissima pubblicazione sulla rivista Brand New! (Free Books) di due opere dello Studio Settemondi, cioè Fantaghenna e Teknogeo. Un editore che, stando a ciò che si può intuire dalla pagina in costruzione, sta per "allargarsi", ampliando i suoi orizzonti con l'offerta di titoli non solo di propria produzione e d'importazione orientale, ma anche aprendo nuove etichette (una dedicata ai lettori più piccoli, un'altra per titoli provenienti dagli USA). Qui di fianco, una tavola di uno degli ultimi volumi "autoctoni" appena uscito, Sémaphore, e un titolo coreano (qui un'anteprima) che, come potete ben vedere, è fortemente ispirato al tratto e alle passioni di un certo Hayao Miyazaki. Niente male, vero?

07 dicembre 2005

Prix per Super Gipi

Apprendo dal blog dello stesso Gipi, che il suo libro, Appunti per una storia di guerra, ha appena vinto il premio René Goscinny, onorificenza assegnata annualmente al miglior giovane sceneggiatore. Lo stesso libro è stato anche inserito nella rosa dei candidati al premio come miglior libro dell'anno al Festival di Angoulême. Complimenti a Gipi. È bello vedergli tributare la gloria e gli onori che merita.

27 novembre 2005

Erede 7: progetto completo

Ecco qui, ho finito di sviluppare la pagina dedicata al progetto, un modello che verrà sfruttato per illustrare anche tutti gli altri progetti, passati e futuri. Se lo desiderate, ora potete leggere una buona parte della storia, cliccando qui. Per sapere il resto, ahimè, se mai avverrà, dovrete attendere che il progetto venga pubblicato da qualche generoso e volenteroso editore. Nella pagina generale che fa da indice per i progetti, potrete dare una piccolissima sbirciatina anche a titolo e un "primo volto" delle altre storie. A voi i commenti!

26 novembre 2005

Uno dei tanti talenti francesi

Eh, già, perché come è ovvio che sia, di disegnatori dalla mano fatata ce ne sono anche al di là delle Alpi. Questo qui, misconosciuto, si chiama David Etien, e l'ho scovato gironzolando a casaccio per quella fucina inesauribile di idee e disegni che è CaféSalé, un forum francese dove è possibile imbattersi nei lavori sia di aspiranti autori, che di stelle già affermate del mondo della bande dessinée. Il ragazzo in questione, che è il disegnatore della serie Chito Grant (Emmanuel Proust Editions) e sta lavorando anche nel campo dell'animazione sull'adattamento di Persepolis (sì, il fumetto di Marjane Satrapi), oltre a essere particolarmente bravo, m'è pure assai simpatico, e per due motivi: si dichiara fervido ammiratore di Massimiliano Frezzato; come potete vedere voi stessi, dev'essere un appassionato dei film western di Sergio Leone. La sua versione cartoon di Clint Eastwood è spettacolare.

22 novembre 2005

Erede 6: china e colore definitivo












Ed ecco qui, sempre per la stessa tavola di cui in precedenza vi ho mostrato la matita, la mia sceneggiatura, il ripasso della tavola a china e poi la colorazione definitiva. Il tutto, proprio mentre sto iniziando a spedire il progetto agli editori: un lavoro non meno impegnativo di tutto il resto, considerando che dovrò spedire all'incirca una settantina di lettere. Fra qualche giorno svelerò il progetto definitivo, nella sua interezza. Senza rovinarvi la storia, ovvio! Incrocio le dita. Se vi va, fatelo per noi pure voi!

19 novembre 2005

Erede 5: prima pagina e primo colore

Niente male, no? Ve l'avevo detto che Walter è bravo! ;)
A voi i commenti, e vi invito a lasciarli veramente! Sono preziosissimi e ben accetti, anche se il lavoro ormai è finito e pronto per essere spedito in giro agli editori. Commentate numerosi!

Ennesimo Mister Nemo

Ammetto la mia ignoranza, non lo conoscevo fino a pochi giorni fa. Il Nemo in questione si chiama Luigi Critone, ed è uno dei tanti autori italiani emigrati nella prosperosa Terra dei Sogni a Fumetti, la Francia. Eggià, perché qui da noi, gli unici a dargli un minimo di visibilità sono stati i ragazzi (tutti bravissimi) del gruppo Self Comics. La tavola che vedete qui di fianco è tratta dalla sua storia breve, La Somma Autorità. Un fumetto ben fatto, divertente e anche un po' malinconico, che consiglio a tutti di leggere. Lo stile, mi ha ricordato molto quello di Bruno Bozzetto, sia narrativamente che graficamente.
Luigi è davvero bravo, il suo stile è pulito, morbido, bellissimo, ed estremamente duttile, vista la spontaneità e la dimestichezza con cui passa da uno stile di disegno all'altro. Ha un sito Luigi, dove potete ammirare la sua immensa capacità di disegnare, e in particolare segnalo le sue incantevoli tavole per La Rose et la Croix, suo attuale impiego presso i tipi di Soleil (opera che sarebbe bello poter leggere anche in Italia, no?); e anche un blog aggiornato frequentemente. Troppi complimenti? Beh, giudicate voi stessi.
Bello. Bravo. Bis!

17 novembre 2005

Erede 4: passare inosservati

Per il personaggio di Kersin decidemmo che, per il ruolo che si trovava a occupare, non doveva farsi notare. Essere presente, ma invisibile. Un fantasma, una presenza anonima, un tizio che si guarda e non si vede, insomma.
Walter mi propose si farlo diventare un barbone, o come si direbbe oggi un clochard. Io mi opposi fermamente, non ero d'accordo. Un barbone non passa inosservato. Tutt'altro. Si finge di non vederlo, ma lo si nota, eccome. E ci si tiene per benino alla larga. Ho ragione, o no? Ditelo anche voi a Walter!

16 novembre 2005

Erede 3: spariti e riapparsi

Altra preziosa ispirazione, mi viene da un articolo che lessi nel dicembre del 2000 su Focus, la rivista di divulgazione scientifica, dal titolo "Spariti nel nulla?". L'articolo trattava di più o meno celebri sparizioni nel nulla, di fatti clamorosi e apparentemente inspiegabili, ma anche di "misteriose" apparizioni, come quella tutta fasulla della sedicente Granduchessa Anastasia, colei che affermava di essere l'unica sopravvissuta al massacro dei Romanov.
Un piccolo suggerimento che io ho adeguatamanete inserito, miscelato e collegato al precedente. Come? Beh, se il progetto vedrà mai la luce, lo scoprirete voi stessi. Spero di poter avere questa opportunità.
Qui intanto, potete ammirare altri due bellissimi studi, quello della spalla principale di Julia, Il fido Kersin, e quello del cattivone di turno, tale Lerk.

14 novembre 2005

Secondo articolo su Lupin III

So che importa a pochi (e forse sono ottimista), ma vorrei ugualmente segnalarvi che sul sito della DeAgostini dedicato all'animazione, è stato pubblicato il mio secondo articolo sul celebre ladro giapponese. In questo caso, mi sono occupato della miriade di gadgets prodotti per Lupin & Co. Lo trovate qui.
Nel caso desideraste leggere anche il primo (il che mi porterebbe a pensare che siete degli autentici masochisti...), vi riporto anche questo link. Buona lettura!

12 novembre 2005

Erede 2: ancora Julia... o Daniela?

Un altro studio per la protagonista. Sempre opera di Walter. Le sue matite, a mio modesto avviso, sono bellissime. Piene, intense, vive. Il ragasso, l'è bravo!

11 novembre 2005

Erede 1: m'è sbocciato un pensiero

Ispirazione pura alle prime ore del giorno, spunti da notizie di attualità, il tema principale di un libro, di un film o di una banalissima frase detta da un amico a cui seguono spesso lunghe e faticose (ancorché piacevoli) ricerche. A volte mi si accende la classica lampadina. E da lì segue tutto il resto.
Altre, come per il caso che mi appropinquo a descrivervi, sono delle parti di te stesso e del tuo vissuto che ti porti dietro da sempre, da quando ti sono capitate.
Nel caso del progetto L'Erede Perduta, che finalmente, dopo più di un anno di lavoro, si sta per concludere, lo spunto l'ho raccolto davvero dal fondo polveroso della mia memoria. Da un episodio tanto semplice quanto strabiliante, almeno per me, che mi accingo dunque a illustrarvi. Ero un giovine virgulto... avrò avuto 16 o 17 anni, no, forse addirittura di meno; giocavo a basket. Ora, per chi non lo sapesse, la più grande aspirazione di un ragazzo "basso" come il sottoscritto (io sono 178 cm...) che gioca a basket, è quella di schiacciare: cioè, infilare la palla nel canestro direttamente con le mani, senza tirarla. Impresa che, se non si è alti, implica una notevole (sovrumana) capacità di elevazione da terra, perché l'anello è a ben 3 metri e 5 cm. Ecco, io non ci sono mai, mai riuscito, ovviamente. Al massimo, quando ero in giornata, con una buona rincorsa (e con un buon tacco... ^__^) arrivavo a sfiorare il ferro dell'anello. Eppure un giorno... Io non so bene cosa sia successo... chissà cosa avevo mangiato! Mi chiedo ancora oggi se me lo sia soltanto immaginato, o abbia visto o giudicato male ciò che ho fatto. Fatto sta che un bel giorno, eseguendo quello che un tipico esercizio d'allenamento, da fermo e senza rincorsa, proprio sotto il canestro, saltai per andare a toccare il tabellone con le mani. Beh, io quella volta mi superai e con le mani arrivai a toccare il tabellone mooolto più in alto del ferro del canestro. Raggiunsi un'altezza eccezionale, e lo feci con una facilità e una naturalezza di cui non seppi capacitarmi. Rimasi basito, stupefatto. A bocca aperta. Non credevo letteralmente ai miei occhi. Ecco, da allora, da questo "banale" episodio di vita vissuta, il pensiero, anzi, la convinzione che l'uomo, inteso come essere umano, sia capace di sfruttare solo in minima parte tutte le proprie capacità fisiche e mentali, e che in realtà possieda potenzialità latenti straordinarie, non me la toglie più nessuno dalla testa. Teoria tra l'altro molto accreditata presso la comunità scientifica, eh... non crediate che sia pazzo! Io non so né saprò mai se quel salto sia stato davvero così mirabolante, probabilmente no; ma una cosa è certa: mi ha dato lo spunto per creare una storia. Nel disegno qui sopra, la bella protagonista de L'Erede, Julia. Opera del mio socio in quest'impresa, il bravo e paziente Walter Rota.