Due bei volumi, soldi ben spesi.
Tour de France (Vittorio Pavesio Productions), opera di quel geniaccio di nome Massimiliano Frezzato, è una specie di diario di viaggio, davvero divertente, ma anche ricco di spunti di riflessione, perché Frezzato ci svela un po' chi è in realtà, ci dà la possibilità di entrare un pochino nella sua testa e conoscere il suo modo di vedere, pensare e agire. Un bel libro per conoscere meglio un autore autentico, sincero, onesto. Un artista come pochi. Un passaggio, una frase a dire il vero, mi ha particolarmente colpito (cito a memoria, e spero di non sbagliare): "La speranza è il salvadanaio delle illusioni. E la realtà il più delle volte... è il martello". Bella.
E ora, dopo la chiusura del capitolo della saga del Maser, c'è la curiosità (davvero tanta) di sapere cosa partorirà la sua mente. Attendiamo pazientemente.
La Rose et la Croix (Soleil) è invece l'esordio (e che esordio, signori!) di Luigi Critone, autore di cui ho già parlato poco tempo addietro. E di cui si parlerà in futuro, ne sono certo, perché lui è proprio bravo. Un autore che, come vi ho già spegato, naturalmente, lavora in Francia. Già, per fortuna esistono i francesi. Disegni convincenti, eleganti, stupendamente espressivi e narrativi. Bella anche la colorazione, realizzata da un altro italiano (Lorenzo Pieri) e buona anche la storia (di Nicolas Jarry e France Richemond), ambientata nel XVII secolo e il cui protagonista è un giovane apprendista alchimista, lineare e semplice, ma ben costruita e avvincente.
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